Lavanda
Anello in Ametista: il castone in oro bianco racchiude una giada lilla.
Lei lo attendeva, lo attendeva ogni giorno. Al mattino si svegliava al fischio del treno, appena giunto in stazione. Mano a pararsi gli occhi dal riverbero del sole, si sporgeva dalla finestra e guardava il fumo levarsi alto. Si domandava se suo marito fosse sceso alla banchina, o se ancora non fosse tornato.
Si occupava delle faccende domestiche e riposava sulla sedia in cucina. Trovava ristoro dalla calura estiva con un ventaglio che lui le aveva donato prima di partire.
«Al mio ritorno ci sposiamo», le aveva detto quando si erano salutati alla stazione.
I cannoni tuonavano a nord, queste le voci, e lo stato esigeva obbedienza. Nessuno sapeva per quanto ancora gli uomini sarebbero rimasti lontani, e lei da tempo non riceveva notizie. Silenzio, silenzio assoluto.
Quel mattino, sospirando, si recò nel campo tinto di viola. Coltivava lavanda e ne ricavava erbe, infusi, fiori che poi rivendeva in città. Lui le aveva detto che quel fiore profumava d’amore e lei gliene aveva dato uno da portare con sé.
Un’ombra le si parò innanzi, alzò gli occhi: era lui.
Senza parlare, come nel timore che fosse un sogno, si avvicinarono l’uno all’altra e si abbracciarono, si baciarono.
Lui portava ancora il ramo con sé: secco, eppure profumava ancora. Si inginocchiò nel campo di lavanda: i fiori erano mossi dalla brezza, le api ronzavano placide.
Le porse un anello di ametista, dal nucleo di giada.
E lei disse sì.
Federico Grasso per TIG Jewelry