Giaguaro

La leggenda narra che nulla si salvò quando i conquistatori giunsero dal mare: crollarono gli imperi delle piramidi a gradoni, si disgregarono i templi di mattoni cotti d’argilla e i tesori furono depredati. Nulla rimase dell’antica civiltà del sole cocente.

Tra tutti, soltanto la sacerdotessa del Giaguaro si salvò. Ritiratasi nella foresta,ella sopravvisse nutrendosi di erbe e selvaggina, cacciando e correndo, divenendo letale come una belva. Il Giaguaro infuse forza alle sue gambe, le conferì la sicurezza del predatore.

Con un manto dorato smosso dal vento, la sacerdotessa balzò sui nemici e non diede scampo. Si riprese ciò che le apparteneva di diritto: l’antico anello del Dio, il simbolo di un retaggio nobile e ancestrale. Lì, in quel gioiello, pulsa tutt’ora un cuore di fuoco: l’opale è l’occhio del Giaguaro, profondo e tranquillo, di chi sa cosa vuole e, d’un salto, l’agguanta.