Danzatrice
Anello in Cristallo di Rocca fesonato e oro bianco con al centro un pavé di ametiste.
Tra vapori d’incenso e pendagli dorati, danzava l’odalisca del sultano. I veli di seta aderivano alle sue forme sinuose, i campanelli tintinnavano sulle vesti.
La corte intera la osservava in silenzio, ammaliata dai movimenti ritmati, dai piedi nudi e aggraziati. Lei danzava nel fumo dei narghilè, apparizione divina tra i mortali. La maschera bianca copriva le labbra e da essa spuntavano soltanto gli occhi: un viola intenso, un trucco ammaliante su palpebre e ciglia. Al dito portava un anello, di cristallo di rocca e ametiste, come un occhio che spia.
Il sultano guardava, il desiderio sul volto. Le fece cenno di avvicinarsi e la donna obbedì, ma senza mai smettere il ballo.
«Inginocchiati a me», le disse, «riconoscimi come tuo signore e ti concederò di sposarmi».
Ma l’odalisca continuò a danzare, non rispose. L’incenso la avvolse, ne gonfiò le vesti. I veli si sollevarono, ella si dissolse in una nube.
Rimase soltanto l’anello, che brillò nella luce delle lampade ad olio. Seducente e fatale, come gli occhi della danzatrice.
Federico Grasso per TIG Jewelry